Roma, 20 giugno – “Introdurre una nuova logica nel rapporto tra fisco e contribuente, una nuova fiducia reciproca grazie all’aiuto di tecnologie. Non è sufficiente eliminare qualche documento o qualche comunicazione per rendere più efficiente, e quindi meno costoso, il nostro sistema delle imprese”. Questo è per la Cgil ciò che deve significare ‘semplificazione in materia fiscale’, tema su cui oggi è stata audita in Commissione per la Semplificazione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle semplificazioni possibili nel settore fiscale.
In premessa, la Confederazione ha sottolineato come “il vero male del nostro sistema” sia “l’infedeltà fiscale”. “Non esiste nessun Paese a evasione zero”, ha spiegato, sottolineando che “la nostra unicità risiede, invece, nella grande evasione strutturale, talmente diffusa che è velleitario credere di poterla reprimere una volta consumata. L’unico strumento possibile per prevenirla è quello delle semplificazioni”.
“La prima condizione necessaria per la semplificazione, come per la lotta all’evasione, è la volontà politica”, prosegue la Cgil. Occorre “rafforzare il sistema della tracciabilità e ridurre gli adempimenti, che dovrebbero essere sostituiti da una costante comunicazione telematica in tempo reale, attraverso applicazioni semplici e capillarmente diffuse”. Inoltre è necessario “favorire un confronto continuo tra il contribuente e amministrazione attraverso un sistema di tutoraggio di reddito, patrimonio e tenore di vita in un rapporto di collaborazione trasparente”. Infine, in merito alla dichiarazione precompilata, la Cgil sostiene “sia giusto che l’amministrazione permetta la presentazione telematica di più domande possibili, continuiamo però a pensare che esista un valore aggiunto nel sistema della consulenza”.
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